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La pulizia del climatizzatore tra igienizzazione e sanificazione
Climatizzazione domestica, salute, igiene e salubrità dell’aria respirata in casa: un’attenzione resa ancora più necessaria dall’emergenza sanitaria del Covid-19.
Gli impianti di condizionamento dell’aria indoor, senza una corretta manutenzione, possono infatti veicolare virus e batteri.
Differenza tra igienizzazione e sanificazione del climatizzatore.
Leggendo gli articoli sul web o seguendo alcuni spot pubblicitari riguardanti la pulizia e la manutenzione del climatizzatore di casa si sente spesso parlare di igienizzazione e sanificazione.
I due termini possono apparire come dei sinonimi, tanto che non è raro vederli utilizzare come tali, ma in realtà fanno riferimento a due procedure diverse tra loro.
Scopriamo le ragioni di queste differenze.
I vantaggi e differenze di entrambe le procedure.
Gli interventi di sanificazione e igienizzazione fanno parte di quelle operazioni di pulizia del climatizzatore di cui questo elettrodomestico ha fondamentale bisogno. Perché?
Le ragioni sono molteplici e vanno dalla maggiore efficienza energetica di ogni unità alla riduzione dei consumi e dei relativi sprechi. Ma c’è un elemento, per molti aspetti il più importante, sul quale influisce direttamente sia l’igienizzazione che la sanificazione del climatizzatore: la qualità dell’aria che respiriamo.
Ogni giorno trascorriamo molto tempo in casa e respiriamo inconsapevolmente tutto ciò che si trova nell’aria.
In assenza di un’adeguata pulizia dell’impianto di climatizzazione, nell’aria si trovano batteri, pollini e polveri sottili che sono pericolosi per la salute. Il climatizzatore, tramite le tecnologie di cui è dotato, è in grado di emettere aria fresca, ma anche di eliminare microrganismi e sostanze potenzialmente tossiche, ma il corretto funzionamento è assicurato solamente se il climatizzatore è mantenuto in condizioni igieniche corrette.
Vediamo allora in cosa consistono e si differenziano i trattamenti di igienizzazione e sanificazione dei condizionatori.
La sanificazione.
Come abbiamo detto precedentemente, il climatizzatore, in ogni sua singola parte e unità dell’intero impianto, può diventare facilmente sede di muffe, acari, batteri e microrganismi.
Dunque sanificare significa propriamente andare a eliminare ogni tipo di agenti contaminanti che non sarebbero tolti durante una normale operazione di pulizia quotidiana.
La pulizia ordinaria non è mai inutile, ma essendo insufficiente per una rimozione di tutti gli elementi responsabili dell’inquinamento domestico, costituisce una fase preliminare all’intervento più mirato e approfondito della sanificazione.
E’ soltanto in questa seconda fase che, tramite l’impiego di specifici detergenti e prodotti chimici, viene aumentato notevolmente il livello igienico dell’intero impianto di climatizzazione, in ogni superficie dei diversi componenti trattati, così da garantirne un funzionamento corretto che assicuri l’effettiva salubrità dell’aria respirata.
L’igienizzazione.
La fase dell’igienizzazione serve invece per rimuovere e neutralizzare tutti questi depositi, sia di natura organica che inorganica, che si accumulano all’interno del climatizzatore. L’igienizzazione avviene mediante l’applicazione di adeguati prodotti (solitamente in forma di spray), che agevolano l’eliminazione della sporcizia. Questa operazione permette di migliorare anche l’odore dell’aria, donandole un effetto gradevole ed eliminando quella pesantezza tipica degi ambienti chiusi da tempo o non sufficientemente areati.
Pulire spesso, pulire tutto.
Il consiglio degli esperti è quello di procedere almeno una volta l’anno con la sanificazione e l’igienizzazione dei climatizzatori.
Sicuramente questa è la tempistica minima per gli interventi di manutenzione ordinaria, ma è bene anche procedere ogni volta che ci si appresta ad azionare il condizionatore dell’aria prima di un lungo periodo di inutilizzo.
Solitamente si procede in primavera, quindi prima dell’estate, e magari in autunno, prima dell’inverno, quando si utilizza il climatizzatore per riscaldare l’aria.
Da sottolineare che, quando si parla di igienizzazione e sanificazione del climatizzatore, troppo spesso si pensa solo ed esclusivamente al filtro dell’aria interno.
In realtà questo non è l’unico componente in cui muffe e batteri trovano il proprio habitat naturale.
Il filtro è sicuramente l’elemento deputato a catturare questi microrganismi, ma essi si depositano anche nella griglia, nella struttura di plastica, nella ventola dell’unità esterna e in tutte le parti che sono più o meno a contatto con il filtro.
La pulizia del climatizzatore è quindi un’operazione da non trascurare mai e, anzi, da eseguire sempre con adeguata accuratezza.
Per il benessere degli abitanti della casa, così come per mantenere efficiente l’impianto e minimizzarne il consumo energetico che poi pesa sulla bolletta dell’energia elettrica.
Alessandro Zanetti.